La SEO, contrariamente a quanti molti sostengono, non è mai morta. Semplicemente, si è evoluta nel tempo: per questo è necessario essere in grado di affrontare i cambiamenti che si succedono.
Non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume, sosteneva il filosofo greco Eraclito nel V secolo a.C. La teoria del panta rei (tutto scorre) ritrova attualità anche nel 2020, dopo il periodo di fama sanremese legato a una celebre canzone di Francesco Gabbani (poi vincitrice), e si lega indissolubilmente al mondo del digital marketing, in continuo mutamento e trasformazione. La vera sfida di chi vuole farsi trovare pronto… alla sfida per la posizione numero 1 su Google è rimanere continuamente aggiornato su quanto lo circonda.
A proposito di prima posizione…
Ci sono alcune sostanziali novità di recente attuazione che rendono ancora più accattivante la corsa alla vetta della SERP (Search Engine Result Page, la pagina di ricerca). Abbiamo provato a sintetizzarle in 10 utili consigli che aiuteranno il tuo sito a competere per le parole chiave di riferimento. O almeno, possono provarci!🙂
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È da tempo risaputo che la User Experience sia un fattore reale di posizionamento (ne parlavamo già nel 2017): i più recenti Core Update di Google (Marzo, Giugno e Settembre 2019, insieme a quello – recentissimo – di Gennaio 2020) non solo hanno confermato questa tendenza, ma l’hanno addirittura enfatizzata. Infatti, quei siti che hanno diretto le proprie attenzioni verso il soddisfacimento dell’utente sono state premiate dai motori di ricerca, con percentuali di crescita notevoli.
La strategia dei contenuti, che approfondiremo più avanti, deve essere user-centered: è la leva principale per attirare l’attenzione del pubblico e trascinarlo verso il tuo sito. È altrettanto importante fare in modo che, una volta entrato, l’utente non esca immediatamente: per favorirne la permanenza ed evitare un’elevata frequenza di rimbalzo va guidato nel sentiero non solo verso ciò che desidera, ma anche e soprattutto nella direzione verso la quale tu desideri vada. Attira, converti, chiudi, delizia: non è forse questa la vera essenza del funnel di conversione?
Se della User Experience avevamo già parlato nel 2017, nell’anno successivo lo abbiamo fatto per il Mobile-First Index: in pieno 2018, infatti, Google dichiarava pubblicamente che per determinare il posizionamento dei siti Web in SERP avrebbe usato la versione mobile del sito come riferimento. Da allora, le connessioni effettuate tramite dispositivi mobili sono cresciute significativamente, tanto che già oggi il 65% degli utenti nel mondo naviga tramite smartphone.
Il Google Core Update di Settembre 2019 è stata l’ineluttabile conferma di una sempre maggior spinta verso il mobile: tutti i siti non ottimizzati per la connettività da smartphone hanno subito una pesante penalizzazione algoritmica. A pagarne le conseguenze è stata, su tutti, la versione italiana del sito di Purina, colosso americano di alimenti per animali domestici del gruppo Nestlé, che ha visto molte delle query presenti in prima pagina uscire dalla stessa e posizionarsi addirittura oltre la decima.
Ricordate il vecchio spot del Maxibon, nel quale un giovanissimo Stefano Accorsi (nella foto) provava ad abbordare due turiste straniere per mezzo del celebre gelato? Il motto two gust is megl’ che uan, che ha pervaso le case degli italiani ed è tutt’ora facilmente correlabile al biscotto, non si presta (pur leggermente troncato) alle più recenti tendenze SEO. Infatti, gli utenti del Web nel 2019 hanno mostrato una netta preferenza per i contenuti single-page, mentre – al contrario – quelli multi-page (o a paginazione consecutiva) non riscontrano lo stesso indice di gradimento. La paginazione consecutiva è ritenuta ancora accettabile dai motori di ricerca, ma la strada verso una sempre maggiore User Experience potrebbe portare a una disindicizzazione nei prossimi update.
Il 2019 è stato, in ottica SEO, l’anno di Pinterest. Come confermato anche da una ricerca di Sistrix, il social network basato sulle immagini ha ottenuto risultati rilevanti in SERP grazie a una maggiore attenzione sul contenuto testuale (ricordiamo, infatti, che i testi di Pinterest – differentemente da quanto accade in molte altre piattaforme social – sono indicizzati). Così, per diverse query, una buona descrizione all’interno dei Pin (soprattutto gli Article Pin) ha contribuito al raggiungimento della prima posizione, aprendo di fatto a una nuova era del visual branding: nel caso specifico, le immagini di Pinterest hanno sorpassato testi e, soprattutto, video.
Questi ultimi, comunque, rimangono uno strumento rilevante per la SEO (YouTube è il secondo motore di ricerca per interazioni, alle spalle di Google): anche in questo caso, la corsa alla vetta della SERP è aperta, ma a patto che titolo e descrizione rispondano ai dettami SEO, a partire da un corretto – e strategico – utilizzo delle keyword.
Una vecchia, ma sempre vigente legge consuetudinaria dell’inbound marketing prevede la spontanea attrazione dell’utente verso il sito, tramite una strategia di content marketing accurata. È fondamentale saper fornire la miglior risposta possibile ai bisogni dell’utente, mostrando autorevolezza al fine di ottenere fiducia non solo nei confronti del singolo contenuto, ma dell’intero brand.
Nel 2019, stando alla ricerca di Sistrix già mostrata al paragrafo precedente, pare essere riuscito nell’intento il portale sanitario MSD Manuals, il quale è riuscito a scalare la SERP grazie a un’ottima strategia che ha puntato proprio sui capisaldi dell’inbound marketing. Gli articoli firmati direttamente dai medici, insieme ai contenuti differenziati tra un pubblico B2B (medici) e B2C (pazienti) e un coerente utilizzo degli elementi multimediali, hanno contribuito a fornire autorevolezza e un considerevole riscontro di fiducia. Mission complete!
Abbiamo appena accennato al tema del content marketing, sul quale approfondiremo tra qualche riga. Vuoi saperne di più?
L’attivazione di Google BERT (acronimo di Bidirectional Encoder Representations from Transformers), prima nei paesi anglofoni e poi in altre nazioni, tra le quali l’Italia, ha radicalmente mutato il paradigma dell’universo SEO negli ultimi mesi del 2019 e con ogni probabilità continuerà a farlo nel 2020.
Grazie alla migliorata capacità di comprensione del testo apportata dall’algoritmo, si stima che a crescere saranno soprattutto le query conversazionali, ossia quelle che vengono espresse tramite un linguaggio naturale. Potrebbe essere, finalmente (ne parlammo già nel 2017) l’anno in cui la ricerca vocale diverrà performante? Se sì, chi non sarà in grado di evolvere la propria strategia di contenuti lato utente, favorendo una più semplice comprensione, potrebbe restare fortemente scottato…
Elegante come una berlina, scattante come un go-kart. Il sito internet ideale dovrebbe essere come Saetta McQueen, protagonista di Cars, fortunata trilogia cinematografica d’animazione della Pixar: graficamente accattivante ed estremamente reattivo. La velocità del sito è da sempre fattore indiretto di posizionamento: numerose statistiche mostrano come più del 50% degli utenti, soprattutto da mobile, lascia la pagina se non si apre entro 3 secondi.
I consigli, in questo caso, sono molteplici: su tutti, un buon hosting per il tuo sito (come Plesk), immagini ottimizzate e di dimensioni non eccessive, contenuti in JavaScript e CSS non eccessivi. Un ottimo sentiero nella strada diretta alla prima posizione!
Da tempo immemore si parla di come i robot saranno in grado di migliorare la vita dell’essere umano, aiutandolo nei suoi
compiti quotidiani. E se per una volta, invece, fosse l’essere umano ad aiutare il robot a svolgere il suo lavoro?
È esattamente ciò che accade nel digital marketing: infatti, l’implementazione dei dati strutturati nel tuo sito internet può aiutare il robot di Google a essere più efficiente nella scansione dei contenuti. Peraltro Google BERT, algoritmo del quale abbiamo parlato qualche paragrafo fa, è stato strutturato – tra le altre cose – proprio per favorire quelle pagine che fanno un corretto uso del markup language!
Come abbiamo già spiegato nel paragrafo dedicato alla User Experience, tra il 2019 e gennaio 2020 Google ha proposto ben cinque aggiornamenti del proprio algoritmo: quattro Core Updates e l’implementazione di BERT. Ogni novità tende a scatenare il panico tra gli esperti del settore, inconsci degli effetti sulla SERP delle modifiche apportate dalla multinazionale statunitense. Prima di avere paura, però, ricorda sempre che l’obiettivo di Google è quello di fornire la miglior esperienza possibile all’utente, nient’altro.
Una buona strategia di pubblicazione dei contenuti, basata su testi e video che rispondano alle domande del pubblico, siano utili a risolvere le proprie necessità, offrano qualcosa di valore e incentivino il cliente a voler sapere di più, informandolo, è sempre quella vincente. Non c’è algoritmo che tenga! 😉
La SEO, come avrete capito, non è una scienza esatta e non ha una soluzione specifica né pozione magica in grado di teletrasportare il tuo contenuto nella prima pagina della SERP, sogno proibito per molti. A prescindere da argomenti di tendenza e aggiornamenti, però, esistono alcuni accorgimenti che, per quanto triti e ritriti, sono sempre utili:
Tutto chiaro? Abbiamo provato a fornirti 10 consigli su come posizionare al meglio i tuoi contenuti nella SERP e speriamo siano utili nella tua strategia. Purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) la SEO presenta migliaia di sfaccettature ed è importante conoscerne quante più possibili: sei pronto a continuare ad approfondirle?
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