Come essere primi su Google con il sito aziendale?
Tutte le aziende vogliono essere nella prima pagina di Google, ma come riuscirci? Cosa può aiutare e cosa evitare?
Dopo aver compreso quanto sia importante la SEO, è importante precisare che tutte le aziende che producono contenuti per il web vogliono essere nella prima pagina di Google. Qualsiasi tipo di business, oggi, non può permettersi di trascurare i motori di ricerca, dai più affermati ai meno affermati.
Il web ha aperto la concorrenza a nuovi competitor prima non esistenti: pensiamo all’impatto di due colossi in rete come Amazon e Zalando sul comparto dell’abbigliamento.
Internet, però, può essere un’opportunità rilevante per le attività che operano in ambito locale: se l’azienda ha un’immagine poco affermata e vuole farsi conoscere, essere primi su Google è un fattore importante.
Come arrivare alla prima pagina su Google?
Ci sono due modi per arrivare in prima pagina: la pubblicità sui motori di ricerca (SEA) e la SEO.
Si tratta di due approcci diversi e spesso complementari, specie per i business che sono in rampa di lancio per quanto riguarda le attività sul web.
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#1 Come essere in prima pagina con la pubblicità sui motori di ricerca?
La pubblicità sui motori di ricerca (detta SEA, Search Engine Advertising) comprende tutte quelle attività di promozione (a pagamento) che consentono alla propria azienda di essere immediatamente visibile nella prima pagina di Google.
Quando si fa una ricerca su Google, a volte, i primi risultati sono caratterizzati dalla scritta “Sponsorizzato” accanto all’indirizzo del sito. Quello è un risultato a pagamento. Il proprietario del sito web (o qualcuno da lui autorizzato) ha pagato per apparire in quella posizione privilegiata per quel determinato argomento di ricerca.
In particolare, è necessario investire del budget in Google Ads. Il budget da investire può essere più o meno corposo a seconda di molti fattori quali la durata della campagna, l’estensione della zona geografica, la competizione. Google Ads funziona secondo il sistema pay-per-clic: così, nelle campagne in rete di ricerca, l’inserzionista si trova a pagare ogni volta che un utente visita il proprio sito dopo aver fatto clic sull’annuncio.
#2 Come essere in prima pagina con la SEO?
La SEO è l’insieme delle attività che vengono fatte su un sito web, per migliorare il posizionamento organico, ossia gratuito, nella SERP (Search Engine Result Page – l’elenco di pagine date da ogni ricerca su Google)
In questo caso, a differenza della pubblicità sui motori di ricerca, non viene addebitato nulla al click degli utenti.
Cosa si può fare per scalare le posizioni di una SERP? C’è una serie di norme che aiutano ad aumentare la visibilità nei motori di ricerca e che possono essere raggruppate in due macro aree: On-page e Off-page.
#2.1 SEO On-page
La SEO On-page è l’insieme delle attività compiute direttamente sul sito che rendono le pagine del sito web facilmente interpretabili e navigabili per il motore di ricerca.
Tramite le azioni on-page, in sintesi, si esercitano tutti quei miglioramenti riguardanti le caratteristiche interne del sito web.
Per fare la SEO On-page è necessario ottimizzare i contenuti secondo una strategia di content marketing, associarli a delle parole chiave strettamente pertinenti con essi e avere un sito web dove si può navigare con facilità.
Le caratteristiche principali della SEO On-page sono la scelta di titoli accattivanti e di meta descrizioni coinvolgenti, che possano influenzare il click-through rate e comunicare l’essenza dell’azienda. Inoltre, il sito deve essere ben strutturato e facilmente navigabile, ciò garantisce all’utente un’esperienza positiva.
Lo scopo fondamentale è rendere il sito internet Google Friendly e fare in modo che sia facile per il motore di ricerca capire di quali argomenti si sta parlando. In più, il sito dovrà essere pienamente visitabile e comprensibile dai clienti attuali e potenziali: pertanto, è importante che sia anche Customer Friendly, cercando sempre un equilibrio tra le due esigenze.
Anche se avere pagine ottimizzate è già di per sé utile per una buona SEO, non è comunque sufficiente. Per avere dei buoni risultati bisogna aggiungere alla SEO On-page un’altra parte: la SEO Off-page.
#2.2 SEO Off-page
La principale attività da esercitare nella SEO Off-page è la cosiddetta backlink strategy, ossia la gestione dei link esterni che puntano al proprio sito. I link esterni ricevuti da portali più affermati vengono valutati positivamente dai motori di ricerca in quanto sono considerati con un segnale di prestigio che porta un reale valore aggiunto al sito, un valore di autorevolezza ai contenuti redatti.
Si può anche pensare di collaborare con Influencer, partner e partecipare ad eventi di settore per ottenere un backlink solido e autorevole.
Meglio la pubblicità sui motori di ricerca o la SEO?
#1 Pubblicità online
#1.1 Fattori positivi
- Raggiungere le prime posizioni in tempi brevissimi
- Essere visibili per parole chiave ad alta competizione, arrivando anche a superare i big di settore
- Aumentare in maniera immediata il traffico al sito e le conversioni
#1.2 Fattori negativi
- Appena si termina la campagna pubblicitaria, si torna subito ad essere invisibili
- I costi pubblicitari possono aumentare e diventare insostenibili (ad esempio, un clic sull’annuncio che all’inizio della campagna costava € 0,20 può arrivare a € 5 o più)
- Le campagne pubblicitarie non contribuiscono (direttamente) a migliorare il posizionamento del sito
#2 SEO
#2.1 Fattori positivi
Con un lavoro SEO, invece, abbiamo una situazione quasi opposta e complementare
- La visibilità viene raggiunta più lentamente
- A volte non si riesce ad arrivare in prima pagina per parole chiave molto competitive (ad esempio, “scarpe da donna”)
#2.2 Fattori negativi
- Una volta raggiunta una posizione nella SERP, la si mantiene in maniera quasi stabile
- Gli investimenti fatti restituiscono risultati solidi e duraturi nel tempo
- Il budget da destinare è spesso minore
I consigli di SocialCities
Una delle strategie migliori è data da un investimento immediato tramite Google Ads, mentre si lavora contemporaneamente sulla SEO e sull’Inbound Marketing così da mantenere una buona posizione una volta terminata la spinta economica data dagli annunci a pagamento.
Nell’attività SEO va comunque tenuto conto della continua evoluzione degli algoritmi che regolano il funzionamento dei motori di ricerca: il loro obiettivo è rendere i risultati sempre più affini alle reali intenzioni degli utenti, per cui bisogna cercare di interpretarli al meglio e correggere il tiro dei contenuti qualora la variazione sia penalizzante.
In ogni caso, cercare di mettere in atto delle pratiche scorrette per aggirare Google è inutile, se non addirittura dannoso: prima o poi se ne accorgerà e si verrà penalizzati.
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