HTTP/2 – Quali benefici SEO si nascondono dietro questa sigla?
HTTP, SPDY e HTTP/2 sono protocolli web e scegliere quello giusto è estremamente importante per guadagnare sempre più visibilità. HTTP/2 potrebbe essere la chiave per portare grandi benefici per quanto riguarda la SEO.
Cosa significano?
Perché è importante avere un sito veloce?
Con l’evoluzione di Internet e la sempre maggiore connettività dei dispositivi mobili, sono cambiate le modalità con cui le persone fruiscono il web. Oggi è sempre più importante che i siti Web e le applicazioni mobile siano strutturati in modo da offrire contenuti velocemente, cioè con il minor tempo di caricamento possibile.
Quelli che prima erano tempi di caricamento di qualche secondo, o addirittura minuti, oggi non sono più supportati, nemmeno da Google che sempre più spesso penalizza i siti web più lenti.
È per questo motivo che proprio da Google arrivò in passato il primo impulso per rimodernare una delle tecnologie base di internet, la tecnologia HTTP.
Cos’è l’HTTP?
Tutti i contenuti online utilizzano innumerevoli protocolli di rete per raggiungere i computer, coordinando l’invio e il trasferimento dei dati. Il protocollo di trasferimento di un ipertesto (http, hyper text transfer protocol) è un protocollo del livello applicazione, che consente la comunicazione fra il browser (Internet Explorer, Edge, Firefox, Chrome, Safari, Opera…) e il server web dell’hosting su cui si trova il sito web.
Lo sviluppo dell’HTTP/2
La prima alternativa ad HTTP/1.1 risale al 2009 quando Google presentò SPDY.
L’obiettivo di Google era superare la necessità di instaurare una nuova connessione fra browser e server ogni qualvolta ci fosse un’immagine, un video, un contenuto da caricare.
Un sito può avere centinaia di elementi per ogni pagina tra immagini, testi, javascript, CSS ed elementi vari, dunque, un grosso problema di latenza era proprio l’apertura e la chiusura di queste centinaia di micro connessioni.
SPDY è stato il primo protocollo ad introdurre la trasmissione di file multipli per ogni singola comunicazione. Nel 2012 la Internet Engineeering Task Force (IETF) ha poi iniziato a lavorare nello sviluppo di HTTP/2, basandosi su SPDY di Google.
Le modifiche sostanziali hanno riguardato la correzione di numerose problematiche di sicurezza che affliggeva SPDY.
Oggi HTTP/2 è una realtà ed è retroattivo. Questo significa che tutti i browser ed i server che utilizzano HTTP/2 lo fanno silenziosamente, senza mostrare alcuna interruzione del servizio, ma interfacciandosi sia con il vecchio standard HTTP/1.1 che col nuovo HTTP/2.
Chi usa HTTP/2?
È ormai dal 2015 che Google Chrome integra HTTP/2, così come tutti gli altri browser.
Secondo varie stime, già alla fine del 2015 il 70% degli utenti mondiali erano predisposti all’utilizzo di HTTP/2 senza rendersene conto. Questa statistica si scontra però con i gestori dei siti che non conoscono questo protocollo ed i suoi vantaggi.
Stando alle ultime rilevazioni di w3techs, ad oggi HTTP/2 è utilizzato da più del 35% di tutti i siti, un dato in calo rispetto al picco raggiunto a gennaio 2021, quando HTTP/2 aveva superato quota 50 per cento di tutti i siti al mondo.
Quali sono i benefici SEO di HTTP/2?
Sintetizzando, i vantaggi del protocollo HTTP/2 sono tempi di caricamento più brevi e maggior sicurezza. Oggi un fattore di posizionamento SEO è dato dai tempi di caricamento brevi e dalla sicurezza del sito Web, con i contenuti che verranno inseriti prima nell’indice di ricerca.
Tempi di caricamento più brevi della pagina web faranno apparire il proprio sito più stabile e performante agli occhi dei visitatori, migliorando la loro esperienza e la percezione che hanno del marchio e dell’azienda. Inoltre, equivalgono anche ad un minor lavoro del server, dunque, anche server meno potenti possono essere utilizzati per lavorare. Questo significa poter utilizzare dei server migliori a un costo minore.
Inoltre, tempi di caricamento più brevi della pagina web permetteranno una valutazione migliore su Google. Se una pagina ha bisogno di più tempo per essere caricata, verrà visitata meno volte da Google, diminuendo quindi la possibilità dei contenuti di raggiungere le prime pagine del motore di ricerca. Dunque, accorciare i tempi di caricamento è un importantissimo beneficio SEO che porta HTTP/2.
Da un’analisi di CloudFlare, la media di un caricamento completo dei loro siti avveniva con 9.07 secondi nel caso di utilizzo di HTTP/1, 7.06 secondi con SPDY e soli 4.27 secondi con HTTP/2 installato.
SPDY non è morto
Benché non più la miglior tecnologia a disposizione, SPDY continua ad avere un alto numero di utilizzo. Sempre secondo CloudFlare, l’utilizzo di HTTP/1 è del 19.36%, di SPDY del 57.02% e HTTP/2 del 23.62%.
Vale la pena quindi non dimenticare SPDY, ma poter offrire agli utenti il protocollo migliore sulla base delle loro disponibilità e quindi adeguarsi agli utenti ma sempre con la miglior tecnologia possibile.
È per questo che SocialCities implementa sempre con tutti i clienti sia SPDY che HTTP/2 in tutti i propri siti.
Come controllare che tecnologia si sta usando
Si può facilmente controllare se il proprio sito è abilitato alla tecnologia HTTP/2.
Basterà andare sulla pagina https://tools.keycdn.com/http2-test, inserire il proprio indirizzo web e premere TEST.
Il risultato sarà verde se il proprio sito utilizza le migliori tecnologie oggi disponibili, oppure rosso se invece avrà bisogno di una piccola manutenzione.
Per maggiori informazioni su come funzionano HTTP/2 e SPDY e sui benefici di questo protocollo all’interno dell’azienda, contattaci.