In questo articolo ci concentreremo su una fase cruciale del metodo Inbound e sugli strumenti per convertire i visitatori del tuo sito in contatti e infine in nuovi clienti della tua azienda!
Grazie al web i consumatori sono sempre più informati: leggono recensioni su prodotti e servizi, cercano soluzioni ai loro problemi e opportunità e hanno un’ampia possibilità di scelta.
Se il processo di acquisto dei consumatori cambia, la tua azienda deve adattare il processo di vendita. Come? Non essere autopromozionale, sii presente con contenuti utili ed educativi, attira l’attenzione degli utenti online e crea un rapporto di fiducia con essi. Insomma: non vendere se vuoi vendere.
È ovvio, comunque, che il fine di ogni azienda sia sempre e solo il profitto economico: quindi, come puoi attirare potenziali clienti, trasformarli in contatti e successivamente in clienti?
La risposta è una: l’inbound marketing. I suoi strumenti e tecniche fanno di questa strategia una fra le più produttive nel marketing digitale.
In questo articolo ti spiegheremo cosa sono le call to action, le landing page e thank you page. Per ora, possiamo anticipare che sono gli strumenti per convertire un visitatore in contatto. Infine, vedremo quali sono le buone pratiche che la tua azienda dovrebbe seguire per utilizzare al meglio questi strumenti.
Materiale di approfondimento: Da visitatore a cliente: grazie a call to action, landing page e thank you page.
La call to action è una frase testuale, un pulsante grafico o link che promuove un’offerta e la collega a una landing page; esempi di call to action possono essere: “scarica la guida”, “iscriviti alla newsletter”, “iscriviti al webinar”, “prenota una consulenza gratuita”.
Le call to action di solito sono posizionate all’interno di una pagina web, negli articoli di un blog e nelle email. La funzione principale di questo strumento è di dare avvio al processo di conversione della metodologia Inbound, processo che converte i visitatori del tuo sito, blog aziendale e pagine aziendali sui social in contatti o lead.
Un processo di conversione inizia nel momento in cui il visitatore di una pagina web del tuo sito clicca il pulsante di una call to action o invito all’azione.
È in questa fase che il visitatore viene attirato dalla tua offerta o contenuto che considera utile e di valore, compila il form presente nella pagina web collegata alla call to action e infine entra in un flusso di contatti a cui proporre ulteriori contenuti educativi.
Il consiglio è di provare piccoli cambiamenti per volta a partire dal design delle call to action, come il testo o il colore dei pulsanti e soprattutto di analizzare sempre i risultati anche di piccole modifiche, così da avere ben chiaro cosa funziona meglio e cosa no.
Puoi ritenerti soddisfatto quando una call to action riceve il 2% di clic rispetto al totale delle visualizzazioni, questo significa che una call to action visualizzata da 100 utenti funziona se riceve almeno 2 clic.
Una landing page o pagina di atterraggio è la pagina in cui l’utente atterra dopo aver cliccato su una call to action. La landing page è realizzata con l’obiettivo di convertire i visitatori del tuo sito in contatti o lead, descrive qual è l’offerta collegata alla call to action e quali vantaggi avrà l’utente in cambio dei suoi dati personali.
L’elemento indispensabile di una landing page è il modulo di raccolta dati o form, una serie di campi che il visitatore del tuo sito compila al fine di ottenere l’offerta presentata nella call to action.
I dati personali di un visitatore sono preziosi perché ti permettono di entrare in contatto con un potenziale cliente realmente interessato alla tua azienda e costruire un rapporto con esso.
Qual è il vantaggio di un form ben strutturato in una landing page? Raccogliere informazioni sui contatti e distinguerli in contatti qualificati a cui in seguito proporre l’acquisto dei tuoi prodotti o servizi.
Attraverso una landing page stai cercando di comunicare al tuo cliente ideale come la tua offerta può aiutarlo a risolvere un problema o a trarre beneficio da un’opportunità. Il contenuto che stai proponendo è una guida da scaricare? Usa il verbo imperativo “scarica” nel titolo. Il titolo ideale deve includere anche il tipo di offerta e il vantaggio che il contatto ne può trarre; il contenuto che offri è la partecipazione a un webinar? Un titolo potrebbe essere “iscriviti al webinar per padroneggiare le tecniche del metodo Inbound”.
In una o due frasi spiega qual è l’offerta presentata nella landing page e in altre tre al massimo fai capire al potenziale cliente quali sono i benefici che derivano dall’offerta. Ricorda che il visitatore per accedere all’offerta ti darà in cambio i suoi dati personali.
L’intento di una landing page è ottenere i dati personali dei contatti, quindi dovrai concentrare l’attenzione del visitatore solo ed esclusivamente sul form da compilare. Ecco perché una buona pratica è quella di rimuovere dalla landing page gli elementi accessori quali, ad esempio, il menu di navigazione del sito web. Sicuramente vorrai evitare di distrarre l’utente dall’azione principale che dovrebbe eseguire, appunto la compilazione del modulo contatti.
Più l’offerta che proponi al potenziale cliente è di valore, più informazioni potrai chiedere al visitatore e soprattutto definisci quali sono i dati per te importanti. Se ad esempio la proposta della landing page è la partecipazione a un webinar o una guida da scaricare, chiedi solo nome e indirizzo e-mail, se invece proponi una consulenza gratuita o una richiesta di preventivo, potrai chiedere più dati come il nome dell’azienda, il ruolo, le dimensioni dell’azienda e altre informazioni che sono essenziali per i tuoi obiettivi aziendali.
E siamo infine arrivati alla tappa finale del processo di conversione, la thank you page o pagina di ringraziamento: ovvero la pagina in cui ringrazi l’utente per aver compilato il form della landing page e dove l’utente riceve l’offerta presentata inizialmente nella call to action.
Ricapitolando, il processo di conversione da visitatore a contatto inizia nel momento in cui un visitatore clicca il pulsante di una call to action, strategicamente posizionata ad esempio in un articolo del blog.
Il visitatore in cambio dell’offerta, ad esempio un ebook per approfondire l’argomento trattato nell’articolo, compila il form all’interno della landing page e si trasforma in lead o contatto. Inseriti i dati nel form, l’utente verrà condotto alla thank you page con l’ebook pronto per essere scaricato e sfogliato.
La thank you page ha anche un’altra funzione: dare ulteriori informazioni al lead, incuriosirlo, indirizzarlo verso altri contenuti interessanti e quindi convincerlo che hai la soluzione ai suoi problemi e che può fidarsi di te; la pagina di ringraziamento è un passo ulteriore per trasformare il contatto in cliente.
È importante, inoltre, che eventuali materiali supplementari, quali guide gratuite o link di approfondimento, non siano contenute nella thank you page: infatti, se ciò accadesse, in sede di misurazione avremo dati falsati, in quanto ogni volta che l’utente vi cliccherà genererà una conversione inesistente.
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