Perché Google ha deciso di penalizzare i siti HTTP?
Google, infatti, ha più volte dichiarato che l’adozione del protocollo HTTPS (Hypertext Transfer Protocol Secure) fornisca maggiori garanzie all’utente, e nel continuo processo di miglioramento dell’user experience (che è un fattore di ranking rilevante) ha imposto la transizione.
Google promuove HTTPS per diversi fattori: infatti, un ruolo fondamentale è giocato dal miglioramento della sicurezza che offre la crittografia HTTPS. Un sito più sicuro aumenta anche la fiducia del visitatore, e quindi di conseguenza anche il potenziale tasso di conversione.
Grazie a HTTPS, infatti, l’utente ha due importanti garanzie:
- È sicuro di comunicare esattamente con il sito web voluto
- Le informazioni scambiate non saranno intercettate e/o manipolate da terzi
I siti con protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol), così, risultano fortemente penalizzati da Google: si è già verificata, per chi non si è adeguato, la perdita di posizioni all’interno del motore di ricerca.
La conseguenza più diretta è data da un drastico calo di visite al proprio sito, un impatto rilevante sulla strategia SEO adottata.
Come evitare penalizzazioni?
Provvedere al cambio di protocollo è dunque un’operazione necessaria, sia per evitare penalizzazioni da parte di Google, sia perché questo passaggio sarà considerato un fattore di ranking SEO.
Google, infatti, dal 1 Gennaio 2018 ha garantito ai siti web sicuri una posizione privilegiata nei risultati della SERP, come da dichiarazioni precedenti, penalizzando quindi quelli sprovvisti di certificato.
Adeguarsi al protocollo HTTPS è un importante segnale di fiducia che aumenta la credibilità del tuo sito agli occhi degli utenti, è un modo sicuro per proteggere i dati da vari tipi di attacchi ed ti aiuta nel posizionamento sui motori di ricerca.
Per abilitare HTTPS, avrai bisogno di un certificato SSL (Secure Socket Layer) che si può ottenere dal tuo provider di hosting.
Successivamente dovrai installare e configurare il certificato SSL sul tuo server e aggiornare i collegamenti interni ed esterni.
Dopo aver fatto tutto ciò non ti resterà che verificare che l’indicizzazione sia corretta su Google e monitorare costantemente la sicurezza del tuo sito.
Le conseguenze per chi non si adegua
A partire da ottobre 2017, tutti i siti sprovvisti di certificato di sicurezza e che prevedono una qualsiasi immissione di testo, come l’iscrizione alla newsletter, sono marchiati con la scritta “NON SICURO” nella barra di navigazione del browser.
L’utente viene così allertato sulla pericolosità del sito, se quest’ultimo non permetterà il trasporto di informazioni attraverso un canale sicuro SSL/TLS riconoscibile, appunto, dalla presenza del protocollo HTTPS.
Non si tratta esclusivamente di questione di sicurezza, ma anche di reputazione del proprio sito internet: un sito con HTTPS sarà percepito dal visitatore come più affidabile.
Infatti il protocollo HTTPS riduce le possibilità di subire spoofing e impedisce che i dati possano essere intercettati in una connessione pubblica o tramite un router compromesso, evitando quindi siti di truffa e phishing.
Rendere il tuo sito web sicuro con HTTPS non solo migliora la tua posizione nei risultati di ricerca di Google, ma aumenta anche la fiducia dei visitatori e protegge i dati sensibili. Non esitare a investire in questa importante evoluzione della sicurezza online.
Se il tuo sito deve affrontare questo importante passaggio e hai bisogno di aiuto, contattaci e insieme definiremo la giusta tipologia di certificato SLL per il tuo sito.