Nel mondo in continua evoluzione dell’ottimizzazione dei motori di ricerca (SEO), i dati strutturati stanno diventando sempre più importanti. Ma cosa sono esattamente i dati strutturati?
I dati strutturati sono diventati un argomento rilevante da quando, nell’ormai lontano 2011, Google, Bing, Yahoo! e Yandex hanno creato schema.org, un immenso vocabolario utilizzato dai motori di ricerca per standardizzare una lista di attributi. Il funzionamento dei dati strutturati è semplice: aiutano il motore di ricerca a districarsi nella giungla di informazioni presenti all’interno del sito.
I dati strutturati non concorrono direttamente al posizionamento nella pagina di ricerca (SERP), ma lo aiutano per restituire risultati più rilevanti rispetto alla richiesta dell’utente.
Un’analisi del portale WooRank ha dimostrato, in una scala da 0 a 100, che i siti che ne fanno uso hanno un punteggio medio di 71.3 a fronte di uno score pari a 67.1 per quelli che non lo fanno.
In questo articolo, analizziamo cosa sono i dati strutturati, come funzionano e come possono influenzare positivamente la visibilità di un sito web sui motori di ricerca.
Cosa sono i dati strutturati?
I dati strutturati, o marcatura semantica, sono microdati (markup) inseriti manualmente nel codice HTML di una pagina web per fornire dati aggiuntivi sui siti e sulle pagine dello stesso.
Essi sono usati per consentire a Google di classificare meglio i contenuti, le relazioni tra essi e ulteriori informazioni che ne permettano una più rapida e semplice comprensione. In pratica, i dati strutturati consentono ai motori di ricerca di interpretare in modo più preciso il contenuto del sito web e presentarlo in modo più utile agli utenti. Di fatto, a ogni dato viene associata una categoria di riferimento ben precisa, così che le macchine possano facilmente intuire di cosa si sta parlando.
Un esempio pratico di dato strutturato tratto direttamente…dalla homepage di SocialCities
Perché usare i dati strutturati?
Google, durante la fase di crawling, visita milioni di siti per secondo alla ricerca di contenuti rilevanti che possano soddisfare le richieste effettuate dagli utenti. Questa è solo la prima delle tre fasi compiute dal motore di ricerca (seguita da indicizzazione e posizionamento), ma è senz’altro la più rilevante, in quanto include tutte le pagine alle quali accede all’interno del suo immenso database.
Tuttavia, può accadere che nel passaggio successivo, quello di interpretazione dei risultati, fatichi a comprendere le indicazioni che gli vengono fornite e non decodifichi in maniera corretta l’informazione potenzialmente utile alla richiesta dell’utente. Ciò si può evitare fornendo a Google quante più caratteristiche possibili sul contenuto delle pagine.
I dati strutturati intervengono proprio in tale contesto, tramite un formato standardizzato che permette al crawler di capire quale sia non solo l’argomento del quale si sta parlando, ma anche determinate e specifiche informazioni.
Ad esempio, se un sito web utilizza dati strutturati per descrivere un prodotto, i motori di ricerca possono mostrare informazioni dettagliate sul prodotto direttamente nei risultati di ricerca, come prezzo, disponibilità e recensioni. Questo può aumentare notevolmente il tasso di clic e la visibilità di un sito web.
Strumenti utili per la SERP
Effettuando una qualsiasi ricerca, molto spesso compaiono una serie di suggerimenti che semplificano il percorso dell’utente. Essi si fondano tutti sui dati strutturati. Vediamo quali sono le più importanti possibilità e funzionalità offerte proprio dal corretto utilizzo del markup language:
#1 Knowledge Graph
Introdotta nel 2012, la Google Knowledge Graph è diventata da una parte uno strumento utile, lato utente, per accedere facilmente alle informazioni ricercate, dall’altra il sogno di essere considerati talmente rilevanti da godere di uno spazio oggettivamente importante all’interno della SERP per determinate query di ricerca.
Essa compare sulla parte destra della pagina o, in sporadici casi, in quella alta, e contiene i dettagli più rilevanti sulla parola che è stata ricercata, tratte direttamente dal web tramite una ricerca semantica oppure su indicazione fornita proprio tramite i dati strutturati.
SocialCities, ad esempio, ha chiesto al motore di ricerca più usato al mondo di mostrare i propri prodotti e servizi.